lunedì 29 dicembre 2008

Conversazione

"Ho bisogno in questa decisione di affidarmi al caso, gli do due possibilità"

"tre, dagliene tre. La prima resti, la seconda vai, la terza decidi tu."

"Tre? E la terza dice che devo decidere io? Ma se io mi affido al caso per una decisione che non riesco a prendere, perchè devo dare al caso la possibilità di decidere che la decisione devo prenderla io?"


Da un colloquio

sabato 20 dicembre 2008

I tagli nella scuola e le menzogne dei politici

L’istruzione è sempre stata la base fondamentale su cui ciascuno ha trovato per la propria vita il punto di partenza. Tutti i governi nazionali che si sono succeduti – di qualsiasi ideologia essi fossero – si sono sempre fregiati di avere nel proprio programma elettorale miglioramenti e finanziamenti che riguardavano l’istruzione, a parole tutti volevano elargire fondi per rafforzare la scuola pubblica e migliorarne la funzionalità anche e soprattutto attraverso il rafforzamento dell’organico docente e ATA tramite nuove assunzioni.
Tutto ciò, visto dall’esterno dell’ambiente scolastico, ha proiettato nelle persone la sensazione che l’istruzione pubblica sia molto seguita dallo stato, che sia foraggiata con fondi ed assunzioni che le permettono di progredire e di essere sempre più efficiente. Eppure la gente continua a lamentarsi imputando alla scuola pubblica scarsa funzionalità. Come mai?
La verità è che la scuola è uno dei numerosi enti pubblici su cui si dice una cosa e se ne fa un’altra.
Da un lato si promettono incrementi dal punto di vista finanziario e dell’organico, mentre dall’altro si procede con i tagli ai fondi e al personale scolastico in maniera continuativa e progressiva ormai da anni (i tagli al personale ATA sono portati avanti da più di tre anni). Quest’anno la scure colpirà in tutta Italia diverse migliaia di cattedre. Il Ministero ha deciso di “onorare” la Campania dandole il primato del taglio delle cattedre.
Ovviamente, meno insegnanti porteranno ad un impoverimento dell’offerta formativa, ma questa conseguenza appare del tutto ignorata, anche se è estremamente evidente che:
Meno docenti vuol dire meno fondi per il POF (Piano dell’Offerta Formativa).
Meno fondi per il POF vuol dire meno aperture pomeridiane della scuola.
Meno aperture pomeridiane vuol dire meno tempo per i ragazzi di stare a scuola di pomeriggio.
Meno tempo per i ragazzi di stare a scuola di pomeriggio vuol dire molto più tempo per stare in mezzo alla strada.
Ma tutto questo non conta, ciò che conta è far quadrare i bilanci, far tornare i conti e come farlo meglio se non tagliando nella scuola pubblica?
Verrebbe quasi da pensare che chi governa e decide di queste situazioni altro non sono che un manipolo di ragionieri tutti presi a rientrare con i conti a discapito della formazione.
Ma è chiaro che non è così, infatti anche chi decide il riassetto degli organici attraverso la riduzione del personale, è messo di fronte ad una scelta dettata da parametri costrittivi che vengono da chi è più in alto di lui, che a sua volta ha dei parametri imposti da chi è ancora più in alto. E così, salendo salendo, si giunge alle alte sfere del “governo scolastico” (leggasi Ministero), che poi altro non sono che coloro che promettevano maggiori fondi e assunzioni nella scuola pubblica, a chiacchiere.
Le disposizioni impartite agli uffici scolastici competenti hanno tutte le sembianze di una strada obbligata e senza uscita – se la si continuerà a percorrere -, via via queste disposizioni, seguendo un iter burocratico, arrivano ai sindacati e ai Dirigenti Scolastici, i quali - alcuni battaglieri, altri conniventi con questa situazione per puri fini arrivistici – si trovano a volte di fronte a proposte di organico, che rendono quantomeno problematica l’attuazione della proposta formativa.
Il taglio dell’organico scolastico è una decisione presa all’atto della prima comunicazione di proposta di organico fatta tra gennaio e febbraio, le informazioni ufficiali fatte pervenire dagli Uffici Scolastici ai sindacati del settore ed ai Dirigenti Scolastici ha il sapore di una pura formalità, di un iter da seguire per forza, ma appare più che evidente che né i sindacati, né i Dirigenti Scolastici avrebbero potuto arginare queste decisioni che erano già definitive all’epoca, con buona pace delle promesse di rafforzamento della scuola pubblica che ad ogni tornata elettorale i politici di turno si affannano a proclamare.
La parola d’ordine del momento è “Arrangiatevi”.

lunedì 15 dicembre 2008

E vissero felici, contenti e...in silenzio

La mia riflessione sugli avvenimenti berlusconiani è che con il cosiddetto decreto salva premier si è consumata l'ennesima vergogna targata berlusca e affini servitori.
Una delle cose che più fa imbufalire è che Berlusconi ha usato e sta usando il parlamento per fare tutti, ma proprio tutti i ca..i suoi.
L'altra cosa che fa ancora più inc...are è vedere il PD che si prostra a 90° e gli porge volentieri anche il didietro di chi per il PD ha votato.
Ma la cosa veramente sconvolgente è che nessuno di coloro che ha votato per il PDL muove un dito o dice qualcosa.
Niente protestare, niente indignarsi (per usare un termine caro al loro protetto), niente incazzarsi, niente riconoscere che berlusconi sta facendo solo ed esclusivamente i cavoli suoi - come al solito e come tutti coloro che si fermavano a riflettere sulla sua memoria storica sapevano - .

Chi lo ha votato, o ha votato per la sua coalizione, evidentemente è contento per come stanno andando le cose.
Tutto come promesso dal caimano: maggiore sicurezza (per lui), maggiore impunità (per lui), maggiore pulizia - e minore polizia - (per lui), meno intercettazioni (soprattutto per lui ma non solo...), maggiore privacy (per lui), e chissà, magari riesce anche nell'intento di potersi rifare la comunione.

A voi che avete votato PDL: Vivete felici ma soprattutto vivete in silenzio.

venerdì 5 dicembre 2008

Quello che non sai

Non è mai tutto andato, perchè c'è sempre tanto che deve
ancora venire.

Le possibilità non sono due o tre, è una, spezzettata in più
parti da farla sembrare più di una, ma è sempre quella, è la stessa, e
conserva le proprie capacità e potenzialità intatte in ogni sua parte.

I tuoi occhi devono stare aperti, e lo sono sempre stati, hanno sempre capito tutto, non chiuderli ora, lasciali guardare ancora ciò che c'è, perchè c'è ancora tanto...

La tua coscienza ti dice ciò che hai raccontato ad essa,
se le hai detto il vero lei ti dirà il vero, se le hai mentito lei ti mentirà.

Nulla tornerà più come prima, hai ragione, non può tornare come prima, ma quello che verrà - se verrà - non è detto che sia peggiore, sarà diverso si, ma potrebbe essere addirittura migliore.

Il tuo tempo è sempre tuo, esso non si allontanerà dalle tue mani mai, nemmeno se sarai tu a volerlo gettare via, come ogni tanto tu credi.

La seconda volta potrebbe si essere la più difficile,
ma non la più impossibile...

lunedì 1 dicembre 2008

Il sacro graal

Ognuno è dove deve essere in quel momento
e ciascuno combatte la propria battaglia all'interno della sua guerra
ed è al tempo stesso protagonista e comparsa di entrambe
ma ne è anche regista.
Se le perde entrambe perde se stesso.

...ci sono delle cose che non si devono vedere nascoste benissimo in un' evidenza talmente chiara da non riuscire a vederle.

E ci sono delle cose talmente evidenti da non riuscire a capire che si tratta dell'evidenza che nasconde le cose che non dobbiamo vedere...

venerdì 28 novembre 2008

La danza della vita

A volte mi sento come uno di quei personaggi dei film di Ken Loach.

Realtà spietata e crudele che ti si para davanti in tutta la sua arrogante schiettezza,
al punto tale da non poter fare a meno di guardarla negli occhi,
al punto tale da vedere ciò che nascondevi,
al punto tale da volerci fare a pugni e volerci fare l'amore,
al punto tale da non potergli più sfuggire,
al punto tale da non volergli più sfuggire,
al punto tale da capire che tutto è andato, ma tanto deve venire

martedì 25 novembre 2008

L'apice intellettuale - 3° omaggio a un grandissimo

Una voce poco fa ha definito la giustizia come "legge applicata per vendetta"
e se è quella del popolo è di Dio ed io la fischio dal loggione come stecca,
perché di 'sto tenore non si può contrabbandare per parola del Signore. Punto.
M'iro e faccio fuoco e fiamme se mi guardo in giro :
togliere il respiro a un uomo chiuso in una cella
è solamente un assassinio che cela il suo mandante nel diritto
e complica il delitto circondandosi di complici
che ammaccano il grilletto stando zitti, cui garantisce un alibi da vittime,
costrette a uccidere per auto-difesa e usate come pesi sopra al piatto dell'accusa.
Ma il gioco, lo conosco, è da villani,
e puoi pure strofinartele per mesi, le tue mani restan sporche,
come le coscienze di chi ancora ti sostiene mentre erigi forche come fossero altalene
e poi ci appendi le persone, le lasci penzolare come stracci stesi al sole,
le asfissi in una stanza, o gli inietti una sostanza dentro al cuore,
o glielo fai scoppiare da un plotone..
La carne ai ferri è la tua vera religione e cerchi un capro nero,
lo pascoli in un cimitero e poi lo immoli su un altare in remissione dei peccati,
ma di lui non hai memoria, perché è solo un altro morto della storia...

Tieni giù le mani da Caino : sangue chiama sangue e tu rispondi al suo richiamo,
predichi giustizia e poi razzoli nel crimine, arbitro venduto che dispone della vita di un suo simile....

Le favole che ti raccontano fin da bambino ti deformano,
t'illudi d'essere infallibile perché fai numero,
ma non t'accorgi che la tua opinione la raccolgono soltanto quando ai vertici fa comodo.
Muovono la tua coscienza sopra a una scacchiera,
pedina bianca tu difendi una regina nera
che divora vite umane in ogni direzione
mentre tu chiudi gli occhi ed apri la bocca come il pescecane..
Bruci ossigeno vitale per me e per te dicendo cose che non stanno in piedi neanche se le impali, ripeti formule contraddittorie sempre uguali fin dai tempi di Mosé..
In più ritieni il computo di occhi, denti, mani e piedi dispari,
carcere ed ergastoli non bastano, non ti soddisfano :
vorresti morto ogni fottuto criminale, da additare come esempio da evitare...
Ma ancora non è nato il delinquente che veda nella pena della morte un deterrente
e spesso capita di fare fuori un innocente come niente,
e questo me lo chiami "un incidente" ?
Boia dal cappuccio trasparente vivi nell'anonimato,
immune dal peccato, signore incontrastato della tua mediocrità,
orfano del dubbio, testa nella sabbia : vittima della tua stessa rabbia....

Frankie hi nrg mc

venerdì 21 novembre 2008

La grande intelligenza di un giullare mai sconfitto

Il secondo album... è sempre il più difficile nella carriera di un artista.
Il secondo album è sempre il più difficile.

Italiani brava gente, italiani dal cuore d'oro, l'Italia è una repubblica fondata sul lavoro, di santi, di poeti, di mafiosi e navigatori, ma tutti rivorrebbero tra le dita la Montessori.
Inglesi, professori che non imparano altra lingua, inglesi, non dovranno mai cambiare moneta, inglesi, guideranno sempre dal lato sbagliato, per questo chi va a Londra so che torna un po' cambiato.
I neri giocano bene a pallacanestro, hanno il ritmo nel sangue ed il pisello grande.
I bianchi su tavoli verdi li trovi ridotti in mutande, ogni bianco invidia il pisello grande.
Dicono che gli arabi scrivono al contrario, Mohammed ha detto che io scrivo al contrario, dunque ogni cosa giusta rivela il suo contrario e se non sei daccordo mi dispiace per te.

Il secondo album... è sempre il più difficile nella carriera di un artista.
Il secondo album è sempre il più difficile.

Le camicie rosse ricucirono il paese, le camicie nere lo portarono alla guerra, le camicie verdi vi si son pulite il culo, gli stilisti dello stivale sono quelli più apprezzati.
Quando c'era lui i treni partivano in orario, quando c'era lui ci deportavano in orario, quando c'era lui non c'eravamo noi, che se c'eravamo noi saremmo stati impallinati, allora votami e vedrai, ti trovo un posto di lavoro, votami e vedrai, che non ti farai male, votami e vedrai, da domani ti vorrò bene, figliolo, una volta qui era tutta campagna elettorale.
Vuoi fare il cantante? Ti servirà una spinta.
Vuoi fare l'assessore? Ti servirà una spinta.
Vuoi fare carriera? Ti servirà una spinta.
Sull'orlo di un burrone avrò bisogno di una spinta.

Il secondo album... è sempre il più difficile nella carriera di un artista.
Il secondo album è sempre il più difficile.

Calciatori miliardari che rincorrono un pallone.
Musicisti miliardari che rincorrono il successo.
Industriali miliardari che rincorrono la gnocca.
Col superenalotto faccio il botto, mi tocca.
Non sono sposato, diciamo che convivo.
Non sono disoccupato, diciamo che sto studiando.
Non sono un delinquente, diciamo che mi arrangio.
Diciamo diciamo diciamo diciamo un sacco di cazzate.
Non guardare Devilman diventi violento.
Non leggere Spiderman, diventi violento.
Non ascoltare Method Man, diventi violento.
Figurati cos'è restare un giorno in parlamento.
I politici no no non sono più quelli di una volta.
Le donne no no non sono più quelle di una volta.
Io no no non sono più quello di una volta.
Solo la retorica è rimasta la stessa.

Il secondo album... è sempre il più difficile nella carriera di un artista.
Il secondo album è sempre il più difficile.



CapaRezza

lunedì 17 novembre 2008

Pensieri...

In tema di pensieri (pseudo) filosofici che ogni tanto mi ronzano per la testa, ma che poi fortunatamente se ne vanno.

Come si fa ad arrivare ad odiare una persona che si è amata.
No, non mi va di rispondermi frasi del tipo "perchè sono due facce di una stessa medaglia", la risposta non può essere così semplice scontata e banale.
Penso invece che non si può odiare qualcuno che si è amato.
Penso che quell'odio sia un alibi per farsene una ragione.
Penso che quell'odio sia amore travestito.
Penso che sia amore che si sta strappando le carni perchè un altro pezzo di cuore è stato occupato e non sarà più liberato, e quindi di cuore libero ne resta sempre meno.
Ecco ciò che penso.

Ma potrei sbagliare...

venerdì 14 novembre 2008

I miei pensieri

Se è vero che al peggio non c'è mai fine, beh, allora stiamo inguaiati.
Questa classe politica è senza dubbio tra le peggiori in assoluto. La tattica di far dire la stessa menzogna a mille persone diverse e alla maggior parte degli organi di informazione, con entrambe queste categorie asservite al potere, purtroppo funziona. Alla fine la menzogna detta con una ridondanza ed una risonanza così potente, diventa verità.
Mentre la verità vera, quella, per intenderci, comprovata dai fatti, fa la fine del piccolo sibilo all'interno di un uragano. Vicenda alitalia docet.
La P2 non è mai morta, anzi, sta mettendo in atto esattamente quello che era l'intento che aveva all'epoca di Gelli e (cattiva) compagnia (o Bad Company, che di questi tempi va più di moda). Dittatura con consenso "estorto" alle menti (non) pensanti della maggioranza dei cittadini dell'italica patria. Una sodomizzazione della dignità intellettuale che viene fatta passare come una cortesia che con uno sforzo enorme si fa per l'altrui persona. Forse dovremmo dire grazie.

lunedì 10 novembre 2008

Scie chimiche

Stamattina sono uscito per lavoro, era una splendida giornata di sole ed ero in macchina.
Fermo nel traffico mi è capitato di alzare lo sguardo e ho visto un aereo che sembrava essere un aereo di linea, spostando leggermente lo sguardo ne ho visto un altro, e poi un altro ancora, la cosa mi ha meravigliato, quindi ho notato che il cielo era ricoperto da nuvole bianche, ma erano nuvole dalla strana forma, anzi, non erano affatto nuvole.
Lunghe, a forma di scia ma con l' evidenza che scie di vapore acqueo non erano.
Scie dense che si incrociavano tra di loro, che si allargavano con il passare dei minuti disseminate da quegli aerei che sembravano aerei di linea, ma che tali non erano.
Ormai chiunque può riconoscerle, scie chimiche, un fenomeno che è iniziato circa dieci anni fa, ma che chi lo mette in atto - governi e autorità militari - ne ha sempre negato l'esistenza.
La domanda è: perchè?

mercoledì 5 novembre 2008

Le persone che entrano nella nostra vita

Prendo in prestito questo scritto da un altro blog, il blog di una persona speciale che ringrazio per la concessione.


Le persone vengono nella tua vita per una ragione, per una stagione o tutta la vita.
Quando saprai perché, saprai cosa fare con quella persona.

Quando qualcuno è nella tua vita per una RAGIONE, di solito è per
soddisfare un bisogno cha hai espresso. Sono venuti per assisterti attraverso
una difficoltà, per darti consigli e supporto, per aiutarti fisicamente,
emotivamente o spiritualmente. Possono sembrare come un dono del cielo e lo
sono. Loro sono li per il motivo per cui tu hai bisogno che ci siano. Quindi,
senza nessuno sbaglio da parte tua o in un momento meno opportuno, questa
persona dirà o farà qualcosa per portare la relazione a una fine. Qualche volta
loro muoiono. Qualche volta se ne vanno. Qualche volta si comportano male e ti
costringono a prendere una decisione. Ciò che dobbiamo capire è che il nostro
bisogno è stato soddisfatto, il nostro desiderio realizzato, il loro lavoro è
finito. La tua preghiera ha avuto una risposta e ora è il momento di andare avanti.
Alcune persone vengono nella nostra vita per una STAGIONE, perché è
arrivato il tuo momento di condividere, crescere e imparare. Loro ti portano
un esperienza di pace o ti fanno ridere. Possono insegnarti qualcosa che non hai
mai fatto. Di solito ti danno un incredibile quantità di gioia. Credici, è vero.
Ma solo per una stagione!
Le relazioni che durano TUTTA LA VITA ti insegnano lezioni che durano
TUTTA LA VITA, cose che devi costruire al fine di avere delle solide
fondamenta emotive. Il tuo lavoro è accettare la lezione, amare la persona e
usare ciò che hai imparato in tutte le altre relazioni ed aree della tua vita.
Si dice che l'amore è cieco ma l'amicizia è chiaroveggente.

Grazie per essere una parte della mia vita, che sia una ragione, una
stagione o tutta la vita.

_______________________________________________

Ci sono delle persone che entrano per una ragione, restano una stagione, e durano tutta la vita.

Ares

domenica 2 novembre 2008

Secondo omaggio ad un grandissimo

Rap parola in effetto coacervo di metafore
che esprimono un concetto assoluto e perfetto,
un colpo diretto assestato al sistema dal profondo del ghetto spirituale
in cui voglion relegarci ad affogare
in quel mare di chiacchiere impastate solo di quella morale
si falsa e opportunista che usa la censura come arma di difesa
e spara a vista su quanti credimi non tanti
rifiutano ogni forma di controllo messa in atto dai potenti,
dai signori che controllan l'opinione,
da quelli che correggono le bozze del copione
chiamato informazione
in scena tutti i giorni sugli schermi di un'intera nazione...

Questo è il veleno che ci vogliono inoculare,
non esiste antidoto è la morte mentale,
opponi resistenza non farti plagiare
se non ti vuoi ridurre in uno stato terminale
nella stasi comatosa di chi e' incapace di pensare
e preferisce lamentarsi se qualcosa gli va male.

Agire, pensare, parlare, esplorare ogni capanna del villaggio globale,
spalancare le finestre alla comunicazione personale,
aprire il canale universale, dare fondo all'arsenale
di parole soffocate dalle ragnatele di un'intera generazione di silenzio,
questo è cio' che penso, la vita e' la mia scuola e do potere alla parola.

Soggetto predicato complementi
senza troppi complimenti
come un pugno sopra i denti,
il silenzio è dei perdenti,
muti e sorridenti,
immunodeficienti agli attacchi dei potenti
che spingono la massa a colpi di grancassa
nel basso del fosso,
sull'orlo del baratro
sigillano il feretro del dialogo
con chiodi di garofano,

grida represse in un clamore afono
e il megafono catodico raccoglie ed amplifica
chiacchiere diafane come ali ditafani
che ronzano nell'afa del deserto culturale
in mezzo ai ruderi di un epoca fatta di ideali mai raggiunti,
vuoi per mancanza di costanza,
vuoi di fortuna, vuoi di coraggio,
vuoi cambiare cambia questo e' il momento di passare in vantaggio.

Questo è il messaggio che ti sto indirizzando
il crimine sonoro che sto perpetrando
violando quel tacito codice incivile del silenzio
da cui mi differenzio in quanto presenzio e sentenzio
ritmica la rima ossessiva e percussiva
offensiva e persuasiva
dirada la nebbia luminosa come il sole
perche' la lingua batte se la mente vuole

Potere alla parola.

Scruto l'orizzonte e vedo
un punto d'arrivo un traguardo e vado
a rotta di collo inciampo e cado
mi sbuccio le ginocchia ma non ci bado
tiro il fiato mi rialzo mi tuffo e guado
la palude che ricopre quell'eldorado di ideali
che se dimentati come fango
ricoprono il fondo dello stagno in cui mi bagno,
torbido e malsano si sa come è cosi',
torbido e malsano ricettacolo di stimoli sopiti
d'un passato ormai lontano
sospesi in un limbo di silenzio inumano
rotto dal vortice verbale
che penetra sotto la pelle e fa male
ma è giunto il tuo momento non stare a guardare
urla a squarciagola dai potere alla parola...

venerdì 31 ottobre 2008

La corsa della vita

Com'è difficile vivere senza nessuna certezza
Quante paure nascondiamo nel nostro cuore
Un amico ti abbandona per un universo bianco
il cui solo rimedio è la morte se non lo svegli in tempo.
Quattro parole non bastano più a trovare una ragione.
Correre, devi correre per vincere la tua gara.
Non puoi fermarti all'angolo di una strada
a guardare in faccia uno come te, egli è solo un uomo.
Aggiungere la mia ruota al carro del progresso.
Camminare, distruggere ciò che non posso comprare,
ciò che non potrò lasciare a mio figlio.
Eppure mi avevano detto che avrei trovato la felicità.

Cercare ancora il fantasma della mia esistenza
tra gli occhi sbarrati dal terrore di un bambino palestinese,
le sue pietre hanno colpito anche lo schermo della tv.
La cerco nell'inutile attesa di un bambino affamato,
la cui mano ancora vuota ricade a terra vuota anche di speranza.
Tutto è un vuoto. Desiderare ancora la luna,
e intanto corriamo a 200 all'ora nell'interminabile gioco della vita,
coprendoci di maschere per nascondere le nostre lacrime.
Illuminando ogni cosa per ingannare la nostra paura del buio.
Eppure mi avevano detto che avrei trovato la felicità.

sabato 25 ottobre 2008

Riflessioni allo specchio

Viviamo in una nazione dove il governo che si siede al tavolo delle trattative con i sindacati è capace di farli alzare e andare via dopo nemmeno due minuti.

Viviamo in una nazione dove i sindacati, o parte di essi, si vendono di nascosto al miglior offerente nel nome del bene di tutti.

Viviamo in una nazione governata da un manipolo di ragionieri - con tutto il rispetto per i ragionieri - la cui sola preoccupazione è quella di far quadrare i conti, il resto non conta.

Viviamo in una nazione dove se spuntano due magistrati che indagano su uomini politici "importanti" che hanno pronunciato parole compromettenti al telefono, si scopre che questi due magistrati hanno commesso di tutto e di più.
Come si sono permessi di ascoltare le parole dei politici? Come si sono permessi di disturbare gli affari di quelle intoccabili "brave persone"? Bisogna fermarli a tutti i costi questi due delinquenti, sono il diavolo in persona, meritano di essere impalati e "giustiziati", dopodichè dobbiamo essere tutti più tranquilli e sorridenti, possiamo tornare a guardare calcio e reality in tv, il male è stato sconfitto.

Viviamo in una nazione dove gli schieramenti politici sono diventati il gioco delle tre carte, dove chi le lancia ha la complicità del palo che gli sta di fronte e finge di essergli nemico. Il banco vince sempre, chi punta perde sempre...tranne il palo che divide con chi lancia le carte.

Viviamo in una nazione dove l'ideologia non ha più ideologia.

lunedì 20 ottobre 2008

Omaggio a un grandissimo

FIGHT DA FAIDA

Padre contro figlio
fratello su fratello
partoriti in un avello
come carne da macello
uomini con anime
sottili come lamine
taglienti come il crimine
rabbiosi oltre ogni limite
eroi senza una terra
che combattono una guerra
tra la mafia e la camorra
Sodoma e Gomorra
Napoli e Palermo
succursali dell'inferno
divorate dall'interno
in eterno
da un tessuto tumorale
di natura criminale
e mentre il mondo sta a guardare
muto senza intervenire
Basta alla guerra fra famiglie
fomentata dalle voglie
di una moglie colle doglie
che oggi dà la vita ai figli
e domani gliela toglie
rami spogli dalle foglie
che lei taglia come paglia
e nessuno se la piglia:
è la vigilia
di una rivoluzione
alla voce del Padrino
ma don Vito Corleone
oggi è molto più vicino:
sta seduto in Parlamento
E'il momento
di sferrare un'offensiva
terminale decisiva
radicale distruttiva
oggi uniti più di prima alle cosche
fosche attitudini losche
mantenute dalle tasse
alimentate dalle tasche:
basta una busta
nella tasca giusta
in quest'Italia così laida
you gotta fight da faida

Sud non ti fare castrare
dal potere criminale
che ti vuole fermare:
guastagli la festa
abbassagli la cresta
guarda la sua testa
rotolare nella cesta
Libera la mente da ogni assurdo pregiudizio:
è l'inizio della fine del supplizio
che da secoli ti domina
ti ingoia e ti rivomita
potere di quei demoni
che noi chiamiamo "uomini"
che uccidono altri uomini
che sfruttano noi giovani
che tagliano le ali
agli angeli più deboli
Potere che soggioga
potere della droga
potere di uno Stato
che di tutto se ne frega:
strage di Bologna Ustica Gladio
cumuli di scheletri ammassati in un armadio.
Odio il tuo seme germoglia nella terra
fecondato dal sangue della guerra
e la camorra indomita ricca e strafottente
continua ad uccidere la gente.
Tombe ecatombe
esplosioni di bombe
raffiche di mitra
falcidia di bande
Cosenza Potenza
carne morta in partenza
consacrata alla violenza
senza opporre resistenza
Alpi Salento
un solo movimento:
pugni sul sistema
pretendiamo un cambiamento;
ridateci la terra
basta con la guerra
Dalla strada l'intifada
you gotta fight da faida!

Frankie HI NRG MC

Un grandissimo.

venerdì 17 ottobre 2008

La metafora del Capitano e della sua nave (3°parte)

Il capitano non aveva ancora voglia di riprendere il mare.
Se ne stava lì ad osservarlo pensieroso, con l'aria di chi credeva di conoscerlo a fondo, ma che si era accorto che non era affatto così.
Dopo l'ultimo naufragio voleva starsene un pò tranquillo con se stesso lontano dalle navi. D'altronde l'ultima l'aveva fatta affondare lui di proposito. Aveva dato "istruzioni errate" (dicendo il falso) per far si che la nave naufragasse spontaneamente.
Appena scoperto che quella nave trasportava un carico di menzogne, aveva provato a liberarsene ma non riusciva a separarsi da lei.
Eppure lui voleva staccarsene, in quel modo non si sentiva più a proprio agio su essa, non si sentiva più a suo agio con se stesso.
Si sentiva come un corpo estraneo all'interno di se stesso, si sentiva rigettato dal suo stesso organismo, espulso dal suo stesso corpo.
E' per questo che aveva deciso che l'unico modo per liberarsi era quello di provocare il naufragio di quella nave, e l'aveva fatto. Aveva fatto in modo che la nave affondasse. Aveva fatto in modo che fosse la nave ad allontanarsi da lui.
E ora era lì, a guardare il mare che lo chiamava e lo invitava a tornare a navigare.
Il capitano sapeva che prima o poi sarebbe salpato di nuovo, ma non adesso. Non adesso.

martedì 14 ottobre 2008

La metafora del Capitano e della sua nave (2° parte)

La nave era appena salpata, anzi nemmeno, si stavano ancora mollando gli ormeggi, e all’improvviso la nave affondò. Naufragò peggio della precedente. Tutto andò a fondo, nulla sopravvisse…tranne il capitano. Lui riuscì a mettersi in salvo, e mentre guardava i resti della nave andare alla deriva e allontanarsi per sempre da lui, vide quel nuovo mondo dissolversi e si rese conto che aveva guardato ciò che non era. Si rese conto che non gli mancava per niente.
Il capitano era libero. E nulla lo avrebbe più reso schiavo, ne navi ne nuovi mondi.

sabato 11 ottobre 2008

La metafora del Capitano e della sua nave (1°parte)

Il capitano decise di trasportare la nave fino al confine del suo sapere perchè pensava che lì finisse la conoscenza. Ma non era così. Si trovò in un posto a lui sconosciuto e la nave naufragò, ma lui sopravvisse e capì che dove era andato era oltre il suo sapere, si trovava in un mondo nuovo per lui, ma dopo essersi guardato un po intorno capì che quel nuovo mondo a lui sconosciuto gli piaceva più di ogni altra cosa e voleva farlo diventare suo. Lo affrontò e, anche se ci volle un pò, lo fece suo appagando la sua fame di possesso e di conoscenza. Capì che era ciò che aspettava da una vita e capì che non voleva altro che quello dalla vita.

sabato 4 ottobre 2008

A Me

E’ così difficile aprire gli occhi e guardarsi?
Quant’è profondo stavolta il pozzo?
Quant’è lontana stavolta la luce?
Quand’è che finirà la salita?
Domande stupide, sai già le risposte.


Il pozzo non è un pozzo ma una voragine, e tu le conosci.
La luce non è lontana, sei tu che vuoi stare al buio.
La salita sembra immensa, ma finirà prima che tu te lo chieda.


Sono in piedi e i miei occhi mi scrutano dentro.
Li sento perforarmi, li sento farmi male.
Sento che arrivano dove non vorrei.
A volte mi nascondo ma non me ne vergogno.


La voglia di abbandonarsi è enorme
ma l’indole non me lo permette.
Lo specchio mi riflette, ma sono io quello?


Mi sto guardando in faccia e non mi sto piacendo.
Mi sto guardando dentro e non mi riconosco.
Osservo la mia immagine e guardo gli occhi di un estraneo.
E ho paura perché non riesco a spaventarmi.


Rompere la grata. Scassinare la serratura.
Forzare le catene. Liberarsi. Fuggire.
Volare lontano all’inseguimento di me stesso.


Perforare l’oblio, demolire l’incertezza
La vera libertà si ottiene alla fine.
Ma prima mi rivoglio.

giovedì 2 ottobre 2008

La bottiglia che si infrange sulla nave

La bottiglia si infrange sulla nave che viene battezzata ed è pronta a salpare.
Ciò che essa si augura è che il viaggio sia lungo e attento, ma si augura anche che sia pieno di isole a cui attraccare per arricchirsi e dissetarsi di conoscenza.
Un saluto a tutti coloro che con il loro sapere vorranno contribuire ad arricchire e riempire la stiva di questa nave.