martedì 14 ottobre 2008

La metafora del Capitano e della sua nave (2° parte)

La nave era appena salpata, anzi nemmeno, si stavano ancora mollando gli ormeggi, e all’improvviso la nave affondò. Naufragò peggio della precedente. Tutto andò a fondo, nulla sopravvisse…tranne il capitano. Lui riuscì a mettersi in salvo, e mentre guardava i resti della nave andare alla deriva e allontanarsi per sempre da lui, vide quel nuovo mondo dissolversi e si rese conto che aveva guardato ciò che non era. Si rese conto che non gli mancava per niente.
Il capitano era libero. E nulla lo avrebbe più reso schiavo, ne navi ne nuovi mondi.

Nessun commento: