sabato 4 ottobre 2008

A Me

E’ così difficile aprire gli occhi e guardarsi?
Quant’è profondo stavolta il pozzo?
Quant’è lontana stavolta la luce?
Quand’è che finirà la salita?
Domande stupide, sai già le risposte.


Il pozzo non è un pozzo ma una voragine, e tu le conosci.
La luce non è lontana, sei tu che vuoi stare al buio.
La salita sembra immensa, ma finirà prima che tu te lo chieda.


Sono in piedi e i miei occhi mi scrutano dentro.
Li sento perforarmi, li sento farmi male.
Sento che arrivano dove non vorrei.
A volte mi nascondo ma non me ne vergogno.


La voglia di abbandonarsi è enorme
ma l’indole non me lo permette.
Lo specchio mi riflette, ma sono io quello?


Mi sto guardando in faccia e non mi sto piacendo.
Mi sto guardando dentro e non mi riconosco.
Osservo la mia immagine e guardo gli occhi di un estraneo.
E ho paura perché non riesco a spaventarmi.


Rompere la grata. Scassinare la serratura.
Forzare le catene. Liberarsi. Fuggire.
Volare lontano all’inseguimento di me stesso.


Perforare l’oblio, demolire l’incertezza
La vera libertà si ottiene alla fine.
Ma prima mi rivoglio.

Nessun commento: