domenica 27 settembre 2009

A Peppino Impastato

C'è un signore a Ponteranica (BG) che vuole apportare dei cambiamenti in un luogo di cultura quale è una biblioteca. Questo signore è il Sindaco (leghista) che ha deciso - in perfetto stile con la mentalità del proprio partito - che tutto ciò che non è delle sue parti non vale nulla, e così il nostro eroe, trovandosi a passare (aggiungo io, presumibilmente per caso davanti ad un luogo di cultura) si ritrova a leggere una targa intestata alla memoria di un certo Peppino Impastato. Chi sarà costui?, deve essersi chiesto l'omino, uno che lotta contro la mafia e da essa viene ucciso non può che essere del nord, ma se non lo fosse?
L'omino nel dubbio avvia una ricerca, meglio essere sicuri di quello che si fa. Il responso della ricerca è devastante per l'omino. Impastato è siciliano. Siciliano? E che ci fa una targa intitolata ad un siciliano davanti ad una biblioteca della padania? Situazione intollerabile, occorre porvi rimedio. Così l'omino decide che la targa dello "sconosciuto" siciliano deve essere rimossa all'istante, al suo posto si ponga una targa intitolata a qualcuno del posto. Ad un padano.

Solo chi è "l'utilizzatore finale" delle cazzate partorite dal proprio cervello neuronicamente nullo può fare un simile scempio della memoria di una delle più importanti figure della lotta alla mafia. Lotta che gli è costata la vita, prezzo che Peppino Impastato sapeva di poter pagare.
Provi lui, il sindaco, a cercare di immaginare di riuscire ad avere anche la sola lontana idea di poter soltanto cominciare a pensare di riuscire a trovare l' 1% del coraggio che aveva Impastato.
Provi lui a lottare contro la mafia in prima linea e metta in gioco la sua di vita invece di essere quel portatore sano di scempiaggini quale dimostra di essere.

Leggi da "Bergamonews" - Ponteranica, settemila per Impastato
"I valori non si cancellano"

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