giovedì 27 agosto 2009

Videocracy

Democrazia dittatoriale e censura preventiva e pregiudiziosa da parte dei servi timorosi e timorati.
La RAI, pagata da tutti i cittadini, ha rifiutato ti trasmettere il trailer del film Videocracy
Appena esce, tutti a vedere il film VIDEOCRACY.
Il film uscirà in Italia il 4 settembre prossimo distribuito dalla Fandango di Domenico Procacci. La RAI si è quindi rifiutata di trasmettere dalle proprie reti il trailer del film, adducendo motivazioni che definire surreali vorrebbe dire fargli un complimento. Secondo la RAI si tratta di un messaggio politico e, in quanto tale, se non c'è un contraddittorio subito dopo, non si può trasmettere. Queste dunque le motivazioni con le quali la RAI ha accompagnato la risposta di rifiuto della trasmissione del trailer. la tv di Stato (e quindi dei cittadini) spiega che, anche se non siamo in periodo di campagna elettorale, il pluralismo alla Rai è sacro e se nello spot di un film si ravvisa una critica ad una parte politica ci vuole un immediato contraddittorio e dunque deve essere seguito dal messaggio di un film di segno opposto.
Paurosamente pazzesco!!!
Ma non è tutto. Tra le motivazioni c'è anche che il film veicolerebbe un "inequivocabile messaggio politico di critica al governo", solo perchè proietta i dati con cui l'Italia (ad esempio) viene collocata al 67mo posto nelle pari opportunità, o la posizione abissale che occupa per libertà di stampa, tali dati vengono proiettati in alternanza con immagini di Berlusconi, e per questo sarebbe una chiara critica al Governo. Da questo si deduce quindi, che in Italia proiettare dati ufficiali affiancandoli (o alternandoli) all'immagine di colui che ha immensamente più di chiunque altro contribuito a far precipitare l'Italia in fondo alle classifiche prima citate, è assolutamente proibito.
In RAI sarebbero preoccupati del fatto che nel film si mostra questo dato: "L'80% degli italiani utilizza la tv come principale fonte di informazione". Quindi il collegamento tra chi è Capo del Governo rispetto alla principale società radiotelevisiva privata, non solo evidenzierebbe di nuovo il problema del conflitto di interessi, ma - soprattutto - potrebbe anche far pensare che attraverso la tv il Governo potrebbe orientare in maniera subliminale le convinzioni dell'italico popolo influenzandole a proprio favore al fine di assicurarsene il consenso.
La verità non si deve dire, soprattutto se questa verità vuole raccontare fatti e responsabili di essi. D'altronde si sa, se un fatto non viene raccontato, non esiste.
La RAI ha rifiutato di trasmettere il trailer, provate ad indovinare cosa ha risposto Mediaset.

Ecco il trailer




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giovedì 20 agosto 2009

Meravigliosa

Canzone bellissima.
Video pazzesco.

Per chi ama la buona musica anni 80, un grande gruppo




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lunedì 17 agosto 2009

Senza titolo

Oggi, come sempre, mi andava così.




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sabato 8 agosto 2009

Le menzogne che vengono a galla

Ascoltate con attenzione il passaggio di quando parla dell'incontro avuto con la cisl e la uil. Menzogne in serie.
Per non dimenticare.




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Ridiamoci sopra

A parte poche cose, ci sta quasi tutto.




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mercoledì 5 agosto 2009

Evviva...

Missione compiuta. Gioiamo.
Finalmente abbiamo azzerato i fannulloni colpendoli al cuore e costringendoli a rinunciare al loro bieco assenteismo. Ce l'abbiamo fatta renatino.
La vittoria è schiacciante ed inopinabile, talmente schiacciante che non abbiamo più bisogno di lasciare a regime le leggi che ne hanno decretato il trionfo.
Non più orario continuato di reperibilità da parte del dipendente in caso di assenza per malattia; si torna al vecchio orario.
Non più trattenute in busta paga in caso di malattia; pensa a tutto il decreto.
Tanto, anche se ora lo sanno che se si mettono in malattia nulla gli verrà trattenuto e che possono anche uscire in determinate fasce orarie, i dipendenti pubblici non prenderanno malattie fasulle, non ci sono più fannulloni, li abbiamo annientati!
Bravo renatino, gliel'abbiamo fatta vedere a questi fannulloni del pubblico impiego, tsè.
E tutto nel giro di un anno circa. Sei un grande...ehm...
Sai ora le risate che ci faremo quando ci verranno a dire che era tutt'altro che un tentativo di raddrizzamento della barca del pubblico impiego, che si trattava solo di una questione di risparmio di denaro, di cavalcare e conquistare il malcontento popolare dandogli in pasto la pubblica amministrazione, boccone lanciato da chi la doveva rappresentare. E poco male se il Decreto per lo Sviluppo Economico n. 78 del 01/07/2009 (art. 17, comma 23, lettere a, b, c, d, e; comma 24) sembra sputtanarti...già pregusto le risate renatino, non hanno capito proprio nulla...o si?...
Ad ogni modo hai ragione tu, quel Nobel dovevano dartelo.