lunedì 29 dicembre 2008

Conversazione

"Ho bisogno in questa decisione di affidarmi al caso, gli do due possibilità"

"tre, dagliene tre. La prima resti, la seconda vai, la terza decidi tu."

"Tre? E la terza dice che devo decidere io? Ma se io mi affido al caso per una decisione che non riesco a prendere, perchè devo dare al caso la possibilità di decidere che la decisione devo prenderla io?"


Da un colloquio

sabato 20 dicembre 2008

I tagli nella scuola e le menzogne dei politici

L’istruzione è sempre stata la base fondamentale su cui ciascuno ha trovato per la propria vita il punto di partenza. Tutti i governi nazionali che si sono succeduti – di qualsiasi ideologia essi fossero – si sono sempre fregiati di avere nel proprio programma elettorale miglioramenti e finanziamenti che riguardavano l’istruzione, a parole tutti volevano elargire fondi per rafforzare la scuola pubblica e migliorarne la funzionalità anche e soprattutto attraverso il rafforzamento dell’organico docente e ATA tramite nuove assunzioni.
Tutto ciò, visto dall’esterno dell’ambiente scolastico, ha proiettato nelle persone la sensazione che l’istruzione pubblica sia molto seguita dallo stato, che sia foraggiata con fondi ed assunzioni che le permettono di progredire e di essere sempre più efficiente. Eppure la gente continua a lamentarsi imputando alla scuola pubblica scarsa funzionalità. Come mai?
La verità è che la scuola è uno dei numerosi enti pubblici su cui si dice una cosa e se ne fa un’altra.
Da un lato si promettono incrementi dal punto di vista finanziario e dell’organico, mentre dall’altro si procede con i tagli ai fondi e al personale scolastico in maniera continuativa e progressiva ormai da anni (i tagli al personale ATA sono portati avanti da più di tre anni). Quest’anno la scure colpirà in tutta Italia diverse migliaia di cattedre. Il Ministero ha deciso di “onorare” la Campania dandole il primato del taglio delle cattedre.
Ovviamente, meno insegnanti porteranno ad un impoverimento dell’offerta formativa, ma questa conseguenza appare del tutto ignorata, anche se è estremamente evidente che:
Meno docenti vuol dire meno fondi per il POF (Piano dell’Offerta Formativa).
Meno fondi per il POF vuol dire meno aperture pomeridiane della scuola.
Meno aperture pomeridiane vuol dire meno tempo per i ragazzi di stare a scuola di pomeriggio.
Meno tempo per i ragazzi di stare a scuola di pomeriggio vuol dire molto più tempo per stare in mezzo alla strada.
Ma tutto questo non conta, ciò che conta è far quadrare i bilanci, far tornare i conti e come farlo meglio se non tagliando nella scuola pubblica?
Verrebbe quasi da pensare che chi governa e decide di queste situazioni altro non sono che un manipolo di ragionieri tutti presi a rientrare con i conti a discapito della formazione.
Ma è chiaro che non è così, infatti anche chi decide il riassetto degli organici attraverso la riduzione del personale, è messo di fronte ad una scelta dettata da parametri costrittivi che vengono da chi è più in alto di lui, che a sua volta ha dei parametri imposti da chi è ancora più in alto. E così, salendo salendo, si giunge alle alte sfere del “governo scolastico” (leggasi Ministero), che poi altro non sono che coloro che promettevano maggiori fondi e assunzioni nella scuola pubblica, a chiacchiere.
Le disposizioni impartite agli uffici scolastici competenti hanno tutte le sembianze di una strada obbligata e senza uscita – se la si continuerà a percorrere -, via via queste disposizioni, seguendo un iter burocratico, arrivano ai sindacati e ai Dirigenti Scolastici, i quali - alcuni battaglieri, altri conniventi con questa situazione per puri fini arrivistici – si trovano a volte di fronte a proposte di organico, che rendono quantomeno problematica l’attuazione della proposta formativa.
Il taglio dell’organico scolastico è una decisione presa all’atto della prima comunicazione di proposta di organico fatta tra gennaio e febbraio, le informazioni ufficiali fatte pervenire dagli Uffici Scolastici ai sindacati del settore ed ai Dirigenti Scolastici ha il sapore di una pura formalità, di un iter da seguire per forza, ma appare più che evidente che né i sindacati, né i Dirigenti Scolastici avrebbero potuto arginare queste decisioni che erano già definitive all’epoca, con buona pace delle promesse di rafforzamento della scuola pubblica che ad ogni tornata elettorale i politici di turno si affannano a proclamare.
La parola d’ordine del momento è “Arrangiatevi”.

lunedì 15 dicembre 2008

E vissero felici, contenti e...in silenzio

La mia riflessione sugli avvenimenti berlusconiani è che con il cosiddetto decreto salva premier si è consumata l'ennesima vergogna targata berlusca e affini servitori.
Una delle cose che più fa imbufalire è che Berlusconi ha usato e sta usando il parlamento per fare tutti, ma proprio tutti i ca..i suoi.
L'altra cosa che fa ancora più inc...are è vedere il PD che si prostra a 90° e gli porge volentieri anche il didietro di chi per il PD ha votato.
Ma la cosa veramente sconvolgente è che nessuno di coloro che ha votato per il PDL muove un dito o dice qualcosa.
Niente protestare, niente indignarsi (per usare un termine caro al loro protetto), niente incazzarsi, niente riconoscere che berlusconi sta facendo solo ed esclusivamente i cavoli suoi - come al solito e come tutti coloro che si fermavano a riflettere sulla sua memoria storica sapevano - .

Chi lo ha votato, o ha votato per la sua coalizione, evidentemente è contento per come stanno andando le cose.
Tutto come promesso dal caimano: maggiore sicurezza (per lui), maggiore impunità (per lui), maggiore pulizia - e minore polizia - (per lui), meno intercettazioni (soprattutto per lui ma non solo...), maggiore privacy (per lui), e chissà, magari riesce anche nell'intento di potersi rifare la comunione.

A voi che avete votato PDL: Vivete felici ma soprattutto vivete in silenzio.

venerdì 5 dicembre 2008

Quello che non sai

Non è mai tutto andato, perchè c'è sempre tanto che deve
ancora venire.

Le possibilità non sono due o tre, è una, spezzettata in più
parti da farla sembrare più di una, ma è sempre quella, è la stessa, e
conserva le proprie capacità e potenzialità intatte in ogni sua parte.

I tuoi occhi devono stare aperti, e lo sono sempre stati, hanno sempre capito tutto, non chiuderli ora, lasciali guardare ancora ciò che c'è, perchè c'è ancora tanto...

La tua coscienza ti dice ciò che hai raccontato ad essa,
se le hai detto il vero lei ti dirà il vero, se le hai mentito lei ti mentirà.

Nulla tornerà più come prima, hai ragione, non può tornare come prima, ma quello che verrà - se verrà - non è detto che sia peggiore, sarà diverso si, ma potrebbe essere addirittura migliore.

Il tuo tempo è sempre tuo, esso non si allontanerà dalle tue mani mai, nemmeno se sarai tu a volerlo gettare via, come ogni tanto tu credi.

La seconda volta potrebbe si essere la più difficile,
ma non la più impossibile...

lunedì 1 dicembre 2008

Il sacro graal

Ognuno è dove deve essere in quel momento
e ciascuno combatte la propria battaglia all'interno della sua guerra
ed è al tempo stesso protagonista e comparsa di entrambe
ma ne è anche regista.
Se le perde entrambe perde se stesso.

...ci sono delle cose che non si devono vedere nascoste benissimo in un' evidenza talmente chiara da non riuscire a vederle.

E ci sono delle cose talmente evidenti da non riuscire a capire che si tratta dell'evidenza che nasconde le cose che non dobbiamo vedere...