mercoledì 16 dicembre 2009

La verità e il suo contrario

L’atteggiamento a dir poco preoccupante da parte del Presidente del Consiglio e del suo Governo, non va mai trascurato. Non dimentichiamo, infatti, il modo di amministrare che questo Governo mette in atto (26 voti di fiducia all'anno, più quello sulla finanziaria che scippa i lavoratori del TFR e attinge alle pensioni. 26 mostruosamente grande come numero), privando di fatto il Parlamento di quello che è il proprio ruolo trasformandolo in una sorte di corte monarchica che altro non fa, attraverso i propri servi, che trasmettere le decisioni prese dal Re. Continue e spudorate leggi "ad personam" che come unico scopo hanno quello di far sfuggire chi ha probabilmente commesso dei reati alle proprie responsabilità. Ascoltando le parole dell'Onorevole Cicchitto - già membro, insieme a “qualcun altro” , della loggia massonica Propaganda 2 (P2), che aveva tra i propri scopi anche quello di effettuare un colpo di stato in Italia - nel discorso del 15/12/09 alla Camera dei Deputati che, tra le altre cose, ha additato - come anche Maroni - tra i colpevoli del clima di odio internet ed in special modo facebook, si capisce chiaro e nitido come sia in atto il tentativo, continuo e sempre più insistente e crescente, di far apparire come verità ciò che è il contrario di essa.
Tra l'altro, mi verrebbe da chiedere al Ministro Maroni come mai non ha avuto gli stessi pensieri di censura delle idee quando fu scoperto il razzista gruppo della lega nord di Mirano che inneggiava alla violenza sugli extracomunitari (parlava di bruciarli) a cui erano iscritti tra gli altri il capogruppo della Lega Nord Cota (finto buono), Bossi (insieme al suo geniale figlio Renzo), ed altri esponenti di quel civilissimo partito che è la Lega Nord. Ecco, si cerca il colpevole altrove, soprattutto dove si vede libertà di espressione (Internet, anche se a volte si eccede, ma basterebbe, per arginare gli eccessi, applicare semplicemente le leggi già esistenti), e si preferisce additare persone come Marco Travaglio (ma anche altri) che hanno come unica colpa quella di raccontare i fatti nella maniera in cui essi accadono, raccontano la verità, e questo – in questo particolare momento storico e con questo Governo – non deve accadere. Certe cose, tante cose, non si devono sapere, ed il non sapere corrisponde all’essere ignoranti e, come si sa, un popolo ignorante è molto facile da Governare e trasportare dove si vuole, attraverso la menzogna che, continuata e sistematica tramite la cassa di risonanza dell'informazione asservita e controllata, deve tramutarsi, come una crisalide, in verità. Ecco, i giornalisti come Marco Travaglio sono l’antidoto a tutto ciò, usano come arma non la violenza psicologica o verbale (che porta a quella fisica), ma la verità, i fatti e – come diceva Montanelli – l’archivio. E’ ovvio che risulti scomodo a chi per governare usa l’esatto opposto; a chi non vuole che in giro ci siano i saperi e le verità. Personalmente credo che il clima di violenza ed odio che si sta sviluppando sia figlio soprattutto di chi non rispetta le Istituzioni, a meno che queste non si assoggettino ai suoi voleri.
A voler lanciare una provocazione potrei dire che, per paradosso, lo spregevole ed ingiustificabile episodio di violenza di cui è stato vittima il Presidente del Consiglio è arrivato, pur nella sua drammaticità e ingiustificabilità, come manna dal cielo, in quanto ha permesso di far dimenticare con effetto immediato le parole che soltanto pochi minuti prima il Premier aveva pronunciato contro le prime due principali Istituzioni italiane: la Presidenza della Repubblica e la Corte Costituzionale, mancandogli di fatto di rispetto per l’ennesima volta. Non è, anche questo, inneggiare alla violenza?

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