lunedì 13 settembre 2010

Istituto comprensivo "Di Nicola": la scuola dimenticata

Dal primo settembre 2010 l’Istituto Comprensivo "Di Nicola" di Acerno (SA), che comprende scuola dell’infanzia, scuola primaria e scuola secondaria di primo grado, è senza Dirigente scolastico e senza Direttore dei servizi generali ed amministrativi (D.S.G.A.).
17 docenti di scuola primaria, più 6 di scuola dell’infanzia e 12 di scuola secondaria di primo grado, nonché 4 collaboratori scolastici ed una assistente amministrativa, non sanno cosa fare. A tutt’oggi non è possibile organizzare il lavoro amministrativo, didattico e logistico perché nessuno è autorizzato a prendere decisioni o ad incaricarsi di prendere iniziative assumendosi responsabilità che non sono autorizzate da una nomina.
Nonostante la buona volontà e l’impegno che il personale dell’I.C. Acerno sta mettendo nel cercare di portare avanti le problematiche che naturalmente affiorano all’inizio di un anno scolastico, risulta impossibile capire come si possa lasciare una scuola senza Dirigente scolastico e quindi senza la figura preposta a firmare carte, richieste del personale, verbali e quant’altro; senza la figura che si occupa di tenere i contatti con l’utenza, con l’Ente Locale che, soprattutto in questo periodo, dovrebbero essere costanti.
La situazione scolastica ad Acerno è disastrosa. In tutto ci sono 17 classi, di cui 3 sezioni della scuola dell’infanzia con orario prolungato e mensa, dislocate in 2 edifici separati, ciascuno con due piani, con in tutto 4 collaboratori scolastici, 2 per edificio, uno per piano. Questo numero esiguo di collaboratori scolastici rende impossibile assicurare un servizio di sorveglianza che si possa definire tale. Infatti, alla prima assenza forzata di una unità, verrà meno la garanzia di poter assicurare un’adeguata vigilanza e le difficoltà saranno enormi. Per non parlare dell’ufficio di segreteria. Allo stato attuale l’I.C. di Acerno ha una sola unità in segreteria, un’unica assistente amministrativa che dovrà svolgere, e sta svolgendo (ricordiamo l’assenza anche del D.S.G.A.), tutto il lavoro. Si provi ad immaginare se quest’assistente amministrativa si dovesse ammalare. Chi chiamerà il sostituto? Dopo quanto tempo si troverà? Dopo quanto arriverà? Chi svolgerà il lavoro in segreteria nel frattempo? Questo è lo specchio di quello che sta succedendo alla scuola pubblica. Il personale, che anche quest’anno ha subito una ulteriore diminuzione di unità lavorative tra docenti e non docenti, è ridotto ad un numero che è al di sotto dell’indispensabile.
Ma non è ancora tutto. Al momento, nell’I.C. di Acerno, ci sono lavori in corso. Infatti, nel plesso che ospita la scuola dell’infanzia e quella della primaria, sono in svolgimento dei lavori edili per la creazione di un asilo nido. L’intero piano rialzato è un cantiere. Chiaro che senza un Dirigente scolastico che si occupi e segua l’evolversi di questa situazione, il dubbio che la scuola apra regolarmente il 15 di settembre sorge spontaneo, anche se la speranza che il tutto si normalizzi resta.
Il Collegio dei docenti dell’I.C. Acerno, che nel frattempo si era auto convocato, si è svolto presieduto dai collaboratori del Dirigente dello scorso anno scolastico che attraverso una circolare (la n. 349) dell’Ufficio Scolastico Provinciale, recante data 26 agosto ma apparsa sul sito dell’USP il 3 settembre – altra incomprensibile stranezza visibile a chiunque si colleghi al sito dell’USP -, sono stati incaricati di coordinare ed assicurare tutti gli adempimenti necessari al regolare inizio dell’anno scolastico. Ma questa è soltanto una toppa. Il disservizio resta. La mancanza di un Dirigente scolastico priva la scuola della sua naturale figura preposta alla guida.
La scuola di Acerno non è l’unica a vivere l’assurda situazione di essere senza Dirigente scolastico, ma paesi come Acerno che vivono un isolamento a causa della propria ubicazione geografica, dovrebbero essere presi in una considerazione diversa, non perché debbano essere preferiti, ma proprio in virtù dell’isolamento che già di per se è un handicap. Invece, l’assenza del Dirigente scolastico, quella del D.S.G.A. e la decimazione del personale ATA, insieme alla riduzione del numero dei docenti, stanno rendendo l’Istituto Comprensivo di Acerno la scuola dimenticata tra le scuole dimenticate, nell’apparente indifferenza di chi è preposto affinché queste situazioni non vengano a verificarsi.
Insomma, siamo al paradosso dei paradossi, verrebbe da sorridere se non si trattasse di una questione di una serietà assoluta che va a cadere sulle nuove generazioni, perché, sia chiaro, saranno loro a pagare le conseguenze di questa scellerata e poco accorta scelta di ridurre la scuola pubblica ad una barzelletta, ad un fastidio da eliminare. Il danno maggiore, e non è retorica, cadrà sui ragazzi e sulla loro istruzione. La storia raccontata in quest’articolo non è altro, infatti, che la diretta conseguenza della distruttiva politica che si sta adottando nella pubblica istruzione.